Convegno sul gioco automatico senza vincite in denaro

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60.000 addetti, 6.200 imprese, decenni di attività con un impatto importante nella fascia di età che va dai 5 ai 25 anni, vale a dire 9,8 milioni di bambini e ragazzi. È il settore del puro amusement, il gioco senza vincita in denaro, un comparto che, oltre al valore strettamente economico, ne ha uno sociale, perché offre la risposta a un bisogno di svago, di gioco esperienziale, di momenti di aggregazione insito in tutte le famiglie e in ogni giovane. Un settore, però, che corre il rischio concreto di estinguersi, se la politica non riuscirà a semplificare.
Da qui hanno preso le mosse gli Stati Generali dell’Amusement, un momento di analisi e confronto propositivi – organizzato con il supporto di Leisure Group Italia -, che si è tenuto lo scorso 15 giugno a Roma alla presenza delle maggiori associazioni di categoria del comparto e, per la parte politica, degli onorevoli Andrea Tremaglia ed Ettore Rosato.

“La complessità delle regole, l’equivoco e trasposizione di norme scritte per il gioco con vincita in denaro, l’indisponibilità degli enti certificatori, lo stop al proficuo e determinante tavolo tecnico con i Monopoli, hanno di fatto bloccato il comparto”. È il grido di SOS del settore pronunciato da Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti, che ha evidenziato come con le attuali regole il comparto non possa che soccombere alla concorrenza. “Il cambiamento tecnologico arriva come uno tsunami. Le nostre convinzioni, i metodi le procedure, le difese da comportamenti illeciti, tutto l’orizzonte operativo cambia da un anno all’altro. Siamo sorpassati da destra e sinistra da eSport, Paddle e chi più ne vuole più ne metta -, ha sottolineato -. Il rischio è quello di trovarci ancora una volta a discutere di modifiche ai regolamenti, e non alle leggi, richiedere di mettere dei cerotti temporali a discrasie legislative, rincorrere proroghe non risolutive, invece di concentrarci, da bravi imprenditori e creatori di posti di lavoro, sull’essenza del nostro futuro”, ha continuato. “La nostra richiesta alla politica è quella di darci il modo di lavorare, con i giusti controlli degli enti regolatori, per permettere al settore di evolvere e non difendersi, colpendo certamente chi inquina la nostra attività, insomma riconoscendo la reputazione, nostra e, come diceva Henry Ford, di tutte le persone, che dedicano buona parte della loro esistenza al lavoro, baluardo della dignità umana”, ha concluso Lama facendosi portavoce dell’intero comparto.

“Troppo spesso la burocrazia affossa chi lavora e per questo mi sto impegnando per una semplificazione delle regole che coinvolgono gli apparecchi senza vincite in denaro. È un settore di puro intrattenimento che merita attenzione e rispetto” – ha commentato Andrea Tremaglia, Deputato FdI. Disponibilità a tutelare le imprese del settore ha espresso anche Ettore Rosato (Italia Viva): “È importante proteggere imprese Amusement perché offrono puro intrattenimento, creano posti di lavoro e possono diventare protagoniste anche nei mercati internazionali – ha detto -. Credo che ci sia molto lavoro da fare e insieme alle associazioni di categoria siamo pronti a presentare le istanze del settore agli organi di competenza”.
Interessante il dibattito che è seguito agli interventi di Alessandro Lama, Domenico Distante, presidente Sapar, Sergio Milesi di Ast.Tro. e Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti. Il primo ad intervenire è stato il presidente dell’associazione Andimepa, Giorgio Bosa, che ha dichiarato: “Nella prima fase di questo convegno ci siamo già confrontati con la politica e spero che coloro che erano presenti riescano a portare in Parlamento le nostre istanze, poiché se vogliamo avere futuro vanno cambiate molte cose. L’incertezza degli investimenti è tra i problemi principali nel nostro comparto, è tempo di dire basta alle proroghe.

Poi ha preso la parola il Segretario Generale Anesv, Maurizio Crisanti: “Come associazione dello spettacolo viaggiante ci sentiamo estremamente coinvolti in questa situazione difficile del settore. Una parte dell’attenzione dei Monopoli è dovuta anche dalla delega che l’agenzia ha riguardo l’incasso dell’ISI. Depotenziare questo aspetto potrebbe aiutare a raggiungere uno degli obiettivi prefissati dal nostro settore. Tutti ci auguriamo che il percorso di questo Decreto non sia segnato dal classico maxiemendamento del Governo che stralcia tutti gli emendamenti presenti, ma anche se si giungesse a questo speriamo che le nostre legittime pressioni portino ad avere nel testo una semplificazione. Il problema dell’immagine è gigantesco e quindi bisognerà lavorare molto bene per recuperare agli occhi di tutti il valore positivo dell’attività delle sale giochi”.

Successivamente è intervenuto il presidente New Asgi Italia, Vanni Ferro: “Le proroghe sono delle aspirine nella lotta contro un male più importante che stiamo affrontando da anni. Credo che gli Stati Generali possono essere importanti per individuare la giusta strategia per raggiungere i nostri obiettivi. Dobbiamo unirci in un unico progetto per avere una voce univoca e più forte nelle istituzioni. Sarà una strada lunga e difficoltosa, ma dobbiamo farlo per avere futuro. Molto spesso la politica non conosce il nostro mondo, per cui va fatto un lavoro importante anche per riconquistarci il nome di sala giochi poiché ultimamente è collegata esclusivamente a locali con slot. Dobbiamo fare in modo di portare avanti un progetto d’immagine importante sia agli occhi della politica sia all’opinione pubblica”.

Marco Raganini, presidente Anbi, ha detto: “Siamo un’associazione giovane poiché nata durante la pandemia, poiché avevamo intuito che la nostra tipologia di locali è poco conosciuta dalla politica. Viviamo in una condizione di perpetua incertezza e quindi lavorare in questo mondo sta diventando sempre più difficoltoso. Le nostre attività non sono pericolose e infatti i nostri principali avventori sono le famiglie, anzi spesso vengono anche le scuole nei nostri locali. Ciò fa capire meglio di ogni altra cosa l’assoluta inoffensività del nostro settore. Le novità presenti nelle sale bowling sono quelle riferite ai costi energetici e ambientali con macchine che offrono un minor consumo di energia elettrica, ciò fa sì che ci siano anche meno costi di gestione”.

L’intervento conclusivo della tavola rotonda è stato affidato al presidente del Consorzio Fee, Tiziano Tredese: “Il futuro del nostro settore è molto semplice: o ADM si informa in maniera adeguata e di conseguenza riescono a fare delle norme giuste oppure copiare il modello inglese. In Gran Bretagna infatti il nostro settore è guidato dal Ministero della Cultura. Credo che non sia un sacrilegio copiare per una volta gli altri quando fanno le cose meglio di noi. Il mercato italiano è precluso dai nuovi apparecchi a causa delle difficoltà che presentano le omologhe che molto spesso non permettono di fare arrivare in Italia i migliori prodotti al mondo”. (Fonte: AGIME

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