Giostraio: termine errato per descrivere un mestiere di vita

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giostraio mestiere

Giostraio

Termine errato per descrivere un mestiere di vita

Nell’immaginario cinematografico il giostraio è molto spesso raffigurato come una persona semplice e povera, che ama offrire il divertimento alle persone. La si vede in una fredda piazza vicino un parco di New York, mentre, tra i fiocchi di neve, monitora con attenzione la classica giostra a vapore che gira su se stessa, con i suoi cavalli decorati e i bambini che ridono.

Sono questo genere di momenti ad alimentare nel tempo la tradizione e il valore della figura del giostraio, ma troppo spesso vi è un altro lato della medaglia, un lato che la gente sembri voler notare a tutti i costi: l’idea del nomade anziché del lavoratore itinerante, con tutti i pregiudizi culturali che si porta dietro.

Proprio per prendere le distanze da quest’ultima visione, con tutte le sue conseguenze, i veri giostrai preferiscono farsi chiamare con un termine che rende tale mestiere professionalizzante e meno soggetto all’ingiusta denigrazione: esercenti di spettacoli viaggianti.

Con questo articolo si vuole gettare uno sguardo approfondito ad un mestiere chiacchierato dai media e reso superficiale dai più.

Le origini italiane del giostraio

Quanto potrà mai essere antica questa tradizione?

Parliamo del Medioevo, anche se nel web spesso si trovano assurdità dovute alla confusione del termine giostra di quell’epoca, come duello tra cavalieri. All’epoca le piazze e i mercati erano motivo di grande festa ma bisogna aspettare il 1700 per vedere i reali giochi meccanici essere uno spettacolo autonomo. Dalle importanti esposizioni universali iniziavano a diffondersi in Europa e in Italia le vere macchine del divertimento, appartenenti al secolo scorso. D’altra parte con l’arrivo dell’elettricità anche quel mondo cambiò per evolversi in qualcosa sempre più grande, che oggi ha portato alla nascita del Luna Park.

museo giostre rovigo

A Bergantino, in provincia di Rovigo, esiste uno splendido Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare a testimonianza di opere risalenti anche a fine ottocento, insieme a documenti storici importanti e iconici che danno vita alla ricostruzione del mestiere.

Questo ha fatto sì che Bergantino fosse rinominata “Città della Giostra”.

Ma se si dovesse trovare un luogo unico italiano, centro nevralgico della giostra, allora quel luogo sarebbe Genova, che secondo l’indagine effettuata da Repubblica avrebbe nella sua stagione invernale il massimo splendore, nelle maggiori piazze come Piazzale Kennedy, dove il giornale ha effettuato un’intervista per approfondire la tematica famigliare del giostraio.

«Giostrai si nasce, non si diventa»

Queste le dichiarazioni di tanti giostrai per sottolineare come il mestiere sia di famiglia, ereditato di generazione in generazione, mantenuto come un gioiello da custodire e proteggere, contro la tecnologia che avanza con la sua demitizzazione e standardizzazione.

Una nuova realtà

Oggi in Italia la realtà è fatta di burocrazia, leggi vincolanti e persone che si associano per tutelarsi da un cambiamento radicale della professione del giostraio. Il settore del divertimento vive la concorrenza dei centri commerciali, trasformati in luoghi per eventi e delle console casalinghe per il gioco solitario dei ragazzi.

 

Associazioni

Nel 1947 è nata la necessità di unirsi come organizzazione di categoria, per fare fronte all’evoluzione che il contesto del momento stava subendo in toto, senza tutela e in balia di nuove leggi e nuove trasformazioni strutturali. Ecco che nasce quindi ANESV, l’Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti. È la più antica e rappresentativa organizzazione di categoria del settore. Essa rappresenta le imprese che svolgono attività itinerante, nei luna park, i parchi di divertimento, tematici acquatici e faunistici, e i parchi avventura (per approfondire: http://www.anesv.it/chi-siamo/).

Ma perché oggi come non mai c’è bisogno di questa associazione? Lo analizziamo con l’ultimo punto che toccherà questo articolo…

Trasformazioni delle città

giostre
(Photo by Topical Press Agency/Getty Images)

È un dato di fatto che le piazze e i luoghi, prima aperti e spaziosi, oggi siano soffocati da palazzi e abitazioni. La struttura delle città è profondamente cambiata, i modi di vivere e di divertirsi sono anch’essi trasformati, le esigenze ed i problemi quindi seguono parallelamente la stessa direzione di cambiamento. La politica non ha più attenzione per il divertimento popolare e il far sentire la propria voce si trasforma in un processo burocratico fatto di permessi e controlli. Le poche piazze dove i giostrai hanno i permessi sono luogo di competizione con le amministrazioni comunali, che insistono per decentrare le feste popolari, facendo perdere il fascino di eventi che, per pochi giorni, diventano centrali per la città.

Conclusioni

I cambiamenti avvengono in tutti i settori, e anche nei luna park non si può essere radicati al passato, il giostraio è una figura che deve fare i conti con tutto questo. E per farlo al meglio ha l’esigenza di confrontarsi e dialogare con la propria categoria, innanzitutto per stabile dei principi comuni allo scopo di mantenere i valori preziosi e importanti che ne caratterizzano l’eredità.  La speranza è che, attraverso l’associazione, l’esercente dello spettacolo viaggiante recuperi la voce e il diritto di praticare e dare valore al mondo del divertimento.

Finisce qui il primo articolo d’approfondimento sulla figura del giostraio. Per il prossimo continua a seguirci!

 

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